Varie 07 agosto 2020

Che export tira? - Giugno 2020

I dati Istat mostrano una contrazione del 15,3% dell'export italiano di beni verso il mondo nella prima metà dell'anno.

1. Il mese di riferimento


La congiuntura. Dopo maggio, anche a giugno le esportazioni italiane di beni sono in crescita rispetto al mese precedente (+14,4%), influenzando positivamente anche il trimestre aprile-giugno (-24,8% rispetto ai tre mesi precedenti; il dato di marzo-maggio era -29%).

 

Il trend. L’export in valore a giugno si è ridotto del 12,1% rispetto allo stesso mese del 2019, sempre condizionato al ribasso dai volumi. 

Contesto globale. Come già negli ultimi mesi, nei dati dell’export si osserva l’impatto della pandemia: India (-33,1% vs giugno 2019), Mercosur (-32,7%), Africa settentrionale (-25,9%), Stati Uniti (-22,4%).

 

 

2. Come sta andando nei primi 6 mesi


Il bilancio tendenziale mostra un lievissimo cambio di rotta: tra gennaio e giugno si registra -15,3%. Il risultato è sempre condizionato dalla forte contrazione dell’export di autoveicoli (-32%), tessile e abbigliamento (-26,2%), altri mezzi di trasporto (-22%), meccanica strumentale (-20%).

 

2.1. Dentro e fuori l’Unione Europea


Alcune destinazioni nei primi sei mesi mostrano una domanda più forte della media complessiva. Tra questi, nei Paesi UE si osservano Belgio (+3,3% rispetto allo stesso periodo del 2019), Paesi Bassi (-6,9%) e Germania (-10,8%). Tra i mercati extra-UE, invece, Giappone (-6,7%), Stati Uniti (-10,5%), Svizzera (-11,2%), Russia (-11,3%), Turchia (-12,2%). Più in difficoltà le merci Made in Italy dirette verso India (-33,8%), Spagna (-21,8%), Regno Unito (-19,8%) e Cina (-18,6%).

 

 

2.2. Focus Paesi


La prima metà dell’anno ha confermato la forza internazionale di alimentari e bevande, anche in Germania (+5,5%), Regno Unito (+4,1%) e Turchia (+1,1%). Performance molto positive anche per i prodotti agricoli verso Ankara (+10,7%) e Berlino (+10,5%); le vendite di questi beni registrano inoltre un -1,3% a Londra, meglio quindi della media verso il Paese. In particolare verso l’Union Jack volano i prodotti in metallo (+14,9%), che invece soffrono sia in Germania (-19,7%) che in Turchia (-9,7%). In forte caduta i mezzi di trasporto verso tutte e tre le destinazioni.

 

 

2.3. Focus industrie e settori

Osservando i raggruppamenti principali di industrie, si nota che nei primi sei mesi dell’anno in corso le esportazioni di beni di consumo (-10,1% rispetto allo stesso periodo del 2019) hanno registrato la contrazione meno significativa, nonostante il dato dei beni durevoli (-23,9%), grazie ai beni di consumo non durevoli (-7,3%).

Sempre negativa, ma migliore della media, la dinamica dei beni intermedi (-13,6%), grazie ai prodotti chimici e gli articoli in gomma. Non si arresta la caduta dei beni strumentali (-21,2%), fortemente condizionati dall’incertezza globale, che tuttavia nel mese di giugno crescono del 23,6% rispetto a maggio. 

Il dettaglio settoriale mostra che i prodotti agricoli sono tra i pochi con il segno «+», insieme ad alimentari e bevande e farmaceutica. Sono sostenuti dalla domanda francese, olandese, ceca, svizzera, cinese, giapponese, oltre che tedesca e turca.

In territorio negativo, tra gli altri, l’export di apparecchi elettronici e macchinari, con questi ultimi però molto più penalizzati. Infatti, mentre per i primi ci sono geografie che mostrano una crescita (ad esempio, Stati Uniti, Russia, Polonia, Rep. Ceca, Giappone, Regno Unito, Romania, Paesi Bassi e Belgio), per i secondi la domanda di tutte le principali destinazioni è in calo.

 

 

Scarica il documento!

 

Desideri ulteriori informazioni?
Compila il modulo e ti risponderemo al più presto.
Focus On 08 maggio 2024
In uno scenario economico africano tanto dinamico quanto ricco di sfide, la Costa d’Avorio si propone come Paese tra i più stabili e promettenti della regione subsahariana. Un’economia in rapida espansione ), un assetto politico-istituzionale relativamente solido , un contesto operativo aperto agli investimenti e che incentiva l’iniziativa imprenditoriale: questi gli ingredienti dell’agenda di Ouattara, presidente del Paese dal 2011, per rendere possibile l’obiettivo di rendere la Costa d’Avorio un Paese a medio reddito entro il 2030. L’esecutivo ivoriano si è impegnato in tutti gli ambiti per migliorare le condizioni economiche, politiche e sociali del Paese;la rapida crescita della domanda interna (sia pubblica che privata) ha, inoltre, evidenziato le potenzialità per le imprese alla ricerca di nuovi mercati di sbocco.
Focus On 06 maggio 2024
SACE sarà presente a Cibus, a fianco delle imprese del settore agroalimentare per sostenerne la crescita attraverso diverse soluzioni. Le vendite estere di agroalimentare rappresentano oltre il 10% dell’export italiano. Lo scorso anno l’export di agroalimentare ha raggiunto ancora una volta un valore record pari a €64,4 miliardi, con un aumento del 6% circa. Prospettive positive anche per il 2024. Principale comparto di export sono le bevande, mentre i prodotti del Made in Italy più dinamici sono pasta e prodotti da forno, latte e formaggi e preparazioni di ortaggi e frutta. Le principali destinazioni per l’agroalimentare italiano sono le geografie europee e gli USA, mentre mercati meno presidiati ma molto dinamici sono India, Vietnam, Messico e Polonia. L'implementazione di sistemi digitali anche nel settore agroalimentare italiano può svolgere un ruolo chiave in termini di competitività internazionale, sostenibilità e ottimizzazione dei processi di produzione.
Varie 16 aprile 2024
Tra gennaio e febbraio le vendite italiane oltreconfine sono risultate in rialzo dello 0,8%, sul supporto dei valori medi unitari (+1%) e a fronte di un contributo pressoché nullo del dato in volume (-0,2%).